Strategia

Knowledge Management

La conoscenza isolata ottenuta da un gruppo di specialisti in un campo ristretto non ha di per sé nessun valore di nessun genere. Essa ha un valore soltanto nell’ambito del sistema teorico che la riunisce a tutto il resto della conoscenza, e soltanto nella misura in cui contribuisce effettivamente, in questa sintesi, a rispondere alla domanda: “Chi siamo?”

Non solo l’oggetto deve essere adeguato alla scienza, anche la scienza deve essere adeguata al suo oggetto.

La gestione delle conoscenze, il knowledge management di una community è strategica.

Le fonti del sapere universale sono le leggi della scienza, una scienza consapevole anche dei propri limiti, e per questo tesa al miglioramento continuo.

Un’intelligenza “aumentata” é in grado di amalgamare i saperi con co-scienza, consapevolezza del contesto e un più ampio senso etico del proprio agire.

Ampliare i propri confini in uno spazio condiviso, con saperi in magmatico divenire, genera un’intelligenza “aumentata”, ormai indispensabile per affrontare il groviglio delle sfide da risolvere, in tempi che richiedono una capacità di accelerazione improvvisa e coordinata delle diverse attività.

Tutto questo per lo sviluppo di un mondo migliore, sostenibile, impegnato, equo, responsabile.

L’intelligenza è il prodotto della mente umana, espressione delle facoltà del pensiero, ma l’essere umano è anche capace di fingere, inventare, con la mente. Ci sono casi in cui la mente mente. L’intelligenza, da sola, potrebbe pertanto non essere funzionale al benessere collettivo. E’ per questo che la gestione delle conoscenze, il knowledge management, devono essere ricondotte in un più ampio orizzonte dove oltre al corpo (a cui il cervello appartiene), occorre dare spazio a cuore e spirito.

Conoscere per Decidere

Conoscere significa avere la possibilità di prendere decisioni maggiormente consapevoli, avviare percorsi, azioni e comportamenti più efficaci per il raggiungimento di obiettivi, risultati, progetti, siano essi personali o di più ampio respiro.

Per conoscere occorre investire tempo nella formazione, apprendere dai saperi depositati nel tempo dalle passate generazioni.

Il tasso di sviluppo della conoscenza è sempre più basilare per fornire risposte urgenti, trovare soluzioni adatte al contesto.
Oggi tutto è diventato veloce, potenzialmente accessibile e occorre essere in grado di cogliere le nuove opportunità.

Se appaiono all’orizzonte nuovi modi di fare, vedere, relazionarsi, gestire, usare strumenti, significa che le persone devono poter dedicare parte del loro tempo alla formazione continua, imparare nuove modalità, arricchire costantemente il proprio patrimonio.