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Gestione della Conoscenza

Strategia

La gestione della conoscenza è strategica.

Le fonti del sapere sono le leggi della scienza, una scienza consapevole anche dei propri limiti, e per questo tesa al miglioramento continuo.

Un’intelligenza “aumentata” é in grado di amalgamare i saperi con co-scienza, consapevolezza del contesto e un più ampio senso etico del proprio agire.

Ampliare i propri confini in uno spazio condiviso, con saperi in magmatico divenire, genera un’intelligenza “aumentata”, ormai indispensabile per affrontare il groviglio delle sfide da risolvere, in tempi che richiedono una capacità di accelerazione improvvisa e coordinata delle diverse attività.

Tutto questo per lo sviluppo di un mondo migliore, sostenibile, impegnato, equo e responsabile.

L’intelligenza è il prodotto della mente umana, espressione delle facoltà del pensiero, ma l’essere umano è anche capace di fingere, inventare, con la mente e l’intelligenza artificiale. Ci sono casi in cui la mente mente. L’intelligenza, da sola, potrebbe pertanto non essere funzionale al benessere collettivo. E’ per questo che la gestione della conoscenza, il knowledge management, deve essere ricondotto in un più ampio orizzonte dove oltre al corpo (a cui il cervello appartiene), occorre dare spazio a cuore e spirito.

Knowledge Management
La conoscenza isolata ottenuta da un gruppo di specialisti in un campo ristretto non ha di per sé nessun valore di nessun genere. Essa ha un valore soltanto nell’ambito del sistema teorico che la riunisce a tutto il resto della conoscenza, e soltanto nella misura in cui contribuisce effettivamente, in questa sintesi, a rispondere alla domanda: “Chi siamo?”
Non solo l’oggetto deve essere adeguato alla scienza, anche la scienza deve essere adeguata al suo oggetto.

Conoscere per Decidere

Conoscere significa avere la possibilità di prendere decisioni maggiormente consapevoli, avviare percorsi, azioni e comportamenti più efficaci per il raggiungimento di obiettivi, risultati, progetti, siano essi personali o di più ampio respiro.

Per conoscere occorre investire tempo nella formazione, apprendere dai saperi depositati nel tempo.

Il tasso di sviluppo della conoscenza è sempre più basilare per fornire risposte urgenti, trovare soluzioni adatte al contesto. Oggi tutto è diventato veloce, potenzialmente accessibile e occorre essere in grado di cogliere le nuove opportunità.

Se appaiono all’orizzonte nuovi modi di fare, vedere, relazionarsi, gestire, usare strumenti, significa che le persone devono poter dedicare parte del loro tempo alla formazione continua, imparare nuove modalità, arricchire costantemente il proprio patrimonio.

Decisioni
Consapevoli
Percorsi, azioni e
comportamenti più efficaci
Formazione
Continua
Imparare, arricchire
il proprio patrimonio.
La Ricetta
del dialogo
continuo
Fattore critico
di successo
Organizzare
i Saperi
Depositare, modificare,
migliorare i saperi

In ambito organizzativo le persone fanno parte di gruppi, unità ed è compito del disegno organizzativo riuscire a coniugare i diversi interessi.

A livello personale, quali sono i miei obiettivi di apprendimento?
Potrei decidere di essere iper specializzato su un determinato argomento, oppure assumere un ruolo di estremo generalista: so di tutto un pò, a livello superficiale, mi muovo più sul piano delle relazioni anziché quello delle competenze, ma quando devo prendere decisioni lo faccio consapevolmente o mi affido alle analisi di qualcun altro?
Come generalista riesco ad essere autorevole? Mi concentro nello sviluppare altri livelli di abilità, le soft skills?

Pensare alla conoscenza in modo strategico significa riuscire a calibrare i diversi aspetti, a trovare la “ricetta” che possa dare evidenza che un dialogo continuo e meno mutilante con il reale può rappresentare un fattore critico di successo.

L’egoismo é inversamente proporzionale alla conoscenza.
Conosco se apro la mia mente a mondi nuovi.

Quando il potere delle competenze di una persona, con la sua autonomia, si amalgama e rafforza all’interno di una squadra e il tutto viene orchestrato in un più ampio ambito organizzativo, il risultato è superiore alla somma delle parti.

Occorre dunque creare un humus favorevole all’apprendimento, creare o acquisire contenuti formativi di qualità che possano dare risposte non solo nel medio/ lungo periodo, ma anche nel breve.

Bisogna creare le occasioni per organizzare, depositare, modificare, migliorare i saperi rendendoli facilmente fruibili con le modalità più consone al contesto, generando un beneficio sull’operatività quotidiana.

Le Regole del “Gioco”

Adottare una nuova modalità, un cambiamento, rappresenta sempre una sfida ben conosciuta in ambito organizzativo.

La consapevolezza dei benefici che possono derivare dall’appartenere ad un gruppo di conoscenza è la pèremessa per decidere se partecipare. Più semplice e immediato da praticare se sei un esperto, o un libero professionista. In ambito organizzativo una cultura tesa all’apprendimento continuo, all’innovazione e al confronto consente più facilmente l’avvio un progetto con il coinvolgimento dei pricipali attori (e autori) chiave.

Ho fatto la scelta giusta?

E’ la domanda chiave che ci facciamo prima di prendere una decisione, e dopo, specie se le azioni promosse non hanno dato i riscontri desiderati.

Perché

Quanto vale sapere se sto facendo la cosa giusta?

Apprendere consente di:

  • riconoscere un problema
  • porre le giuste domande
  • agire lungo un percorso coerente
  • trovare la soluzione
  • raccontare storie
  • costruire strumenti

Perché il sapere rappresenta una fonte di ricchezza immensa.

Le conoscenze esistono, sono diffuse, ma spesso frammentate ed isolate.
Occorre abbatte i confini, entrare nelle stanze, aprire le porte a tutti coloro che producono e consumano saperi.

Esperti, manager/ imprenditori, professionisti, ovunque esista un sapere e un dispositivo connesso alla rete, si confrontano su canali tematici.

Un contesto orchestrato di saperi facilita la percezione di un’immagine chiara e compresibile, aggiornata in base agli sviluppi e alle innovazioni.

PER IL PRONTI CAMBIAMENTO BISOGNI ai tuoi VICINI Responsabili

Liberare la Conoscenza

Nuove idee, nuovi modi di fare le cose, di pensare possono nascere solo se ci convinciamo che ognuno di noi è attore del proprio cambiamento come fonte e ispirazione per fare le cose meglio con meno risorse, per essere migliori.
Un percorso che non può essere fatto da soli, deve essere condiviso, anche per vincere le inevitabili paure.

Un tempo nacque la parola.
Poi la scrittura ha tramandato le memorie, e sono nati i libri.
Oggi le parole sono anche digitali e possono essere condivise con tutti, facilmente.
Troppo facilmente. Siamo sopraffatti da tonnellate di parole, video e suoni, spesso con un bilancio negativo tra il tempo che spendiamo e l’arricchimento che dovrebbe derivarne.

Per riconoscere Fiumi di parole non sono sempre la cosa migliore. il valore di una conoscenza, non serve inciderla sul marmo, attraverso la reputazione di chi la scrive. occorre poterla valutare Occorre saldare il senso etico del nostro essere agire ed con sostenibilità, condivisione e riconoscimento del merito se le opportunità se le soluzioni
Un mondo in continua e caotica innovazione è prigioniero di sè stesso... diventano emergenze, diventano problemi

E’ urgente recuperare il tempo della riflessione e adottare una visione più ampia che consenta di valutare le scelte opportune di cambiamento.

Dove

UN PORTALE MULTI LINGUA

WeYourConsult offre la soluzione attraverso la fornitura di un portale, un gruppo di membri che hanno deciso di dedicare risorse per migliorarsi e offrire servizi ad alto valore aggiunto.

Lo fa anche con la community WeYourConsult. Per partecipare occorre aderire al Manifesto che contiene i principi e la visione che ispira il modello.

Come

Puoi accedere alle conoscenze diventando membro e accedendo ai servizi offerti dai membri attraverso il portale delle soluzioni.

Se sei membro devi essere disponibile ad inserire nel portale alcuni articoli che puoi decidere di rendere pubblici o accessibili ad uno o più livelli di membership.

Le modalità di adesione, le regole, il supporto e gli strumenti offerti consentono di essere inseriti in un contesto stimolante, dinamico e con modalità che consentono di valorizzare la professionalità e la reputazione.

Dimensioni

Le dimensioni della conoscenza sono sintetizzabili in questi elementi:
– Autori
– Contenuti
– Contesto

LE DIMENSIONI CONOSCENZA DELLA AUTORI CONTENUTI CONTESTO

Autori

Sono i lavoratori della conoscenza che appartengono alle membership di WeYourConsult e dedicano risorse all’interno di un modello di sviluppo virtuoso.

Gli attori, la fonte delle conversazioni, del confronto per la propria crescita e ispirazione per il cambiamento.

Devono aver compiuto almeno 18 anni, essere diplomati o laureati, in grado di dimostrare capacità di scrittura e di comunicare contenuti di qualità.

Attualmente vengono accolti coloro che operano, a vario titolo, nell’ambito dell’Economia Aziendale.

Possono appartenere a diversi contesti: esperti di un’Azienda/ Organizzazione, manager/ imprenditori, professionisti.

Contenuti

Uno dei principi guida per la creazione e la valutazione dei contenuti è che siano semplici, sintetici ed esaustivi.
Occorre inoltre adoperarsi per apporre revisioni in modo dinamico.

I contenuti devono essere originali, rispettando i vincoli di copyright.

WeYourConsult si adopera costantemente per fornire supporto agli Autori.

ARTICOLI

Chi è membro si impegna a curare contenuti sotto forma di articoli attraverso modalità che agevolano il percorso di apprendimento del lettore, utilizzando le modalità, i consigli e gli strumenti che facilitano la redazione.

La pubblicazione dei contenuti è valutata da WeYourConsult al fine di poter garantire la qualità degli stessi.

Ogni articolo può essere valutato e commentato dai membri al fine di arricchire nuove versioni dei contenuti grazie a spunti o riflessioni che possono emergere dal confronto.

Inoltre è data facoltà all’Autore di tenere memoria e rendicontare le variazioni intervenute nelle diverse versioni.

Le valutazioni espresse e altri indicatori sono sintetizzati in un RATING elaborato attraverso un algoritmo proprietario in una scala da 1 a 5.

SEO

Gli articoli pubblici possono essere oggetto di ottimizzazione per i motori di ricerca del web (SEO). L’indicatore di SEO viene utilizzato anche all’interno dell’algoritmo di rating.

FORMAZIONE

Non esiste conoscenza senza un maestro.

WeYourConsult offre la possibilità di accedere ad una piattaforma di E-LEARNING che consente ai formatori di erogare corsi sia in modalità gratuita, sia a pagamento.

QUESTIONARI

Gli autori possono predisporre questionari, quiz, moduli di raccolta dati ed informazioni per propri studi e progetti.

FORUM

Sono presenti diversi FORUM per ambito di interesse, tematica al fine di agevolare il flusso comunicativo e i chiarimenti tra i membri.

Contesto

La conoscenza deve essere contestualizzata, validata in un determinato contesto.

L’insieme degli elementi che definiscono un contesto rappresentano le chiavi di lettura e consentono di applicare un filtro utile per selezionare gli interessi attraverso una gerarchia di tassonomie che aiutanto la ricerca del sapere cogliendo le possibili differenziazioni in diversi contesti.

Esempi di filtri in ambito economico aziendale sono la funzione di appartenenza, il settore, la dimensione aziendale, la forma societaria, l’ambito territoriale.

PERCORSI DI LETTURA

La differenziazione dei saperi per tipologia all’interno di in determinato contesto, consente ad esempio di presentare una determinata tematica a partire da un problema sentito o da una domanda.

Da questi elementi possono essere forniti spunti sintetici sul “come fare per” per poi accedere a contenuti specifici di dettaglio, eventuali approfondimenti, strumenti e soluzioni.

SICUREZZA

WeYourConsult si adopera al fine di rendere sicuro il portale attraverso metodi di criptazione e accesso degli Autori con sistemi di autenticazione a doppio fattore.

ACCESSIBILITA’

I contenuti possono essere resi accessibili solo ai membri di una o più membership, non solo per la tutela nella diffusione di determinati saperi, ma anche per aumentare l’efficacia e la focalizzazione della gestione in relazione alla principale risorsa scarsa: il tempo.

ECONOMIA AZIENDALE

Visita la base di conoscenza dedicata all’Economia Aziendale.
E’ presente un’area pubblica liberamente accessibile e aree dedicate ai membri.

La Sicurezza dei Dati

Sebbene, come nei Termini e Condizioni e nell’Accordo di Membership, WeYourConsult non possa dare garanzia in merito alla sicurezza dei dati, il portale è dotato di sistemi e soluzioni quali:

dati crittografati (HTTPS) attraverso certificati SSL automatici con supporto wildcard che coprono tutti i sottodomini;
controlli di sicurezza dell’accesso, tra cui protezione dalla forza bruta (brute force protection), protezione XMLRPC, reCAPTCHA per bloccare gli attacchi automatizzati e controllo dell’accesso IP;
autenticazione di login a doppio fattore (2FA) basata su authenticator per una maggiore sicurezza;
protezione dei dati con connessioni SFTP e SSH (no FTP);
malware scan e aggiornamenti delle regole del firewall che proteggono dalle vulnerabilità nel core, nei plugin e nei temi, implementate in tempo reale;
adozione di un portafoglio di sicurezza delle applicazioni che mantiene le applicazioni e le API sicure e produttive, contrasta gli attacchi DDoS, tiene a bada i bot, rileva anomalie e payload dannosi;
soluzioni di sicurezza di rete integrate per la protezione DDoS, WAN-as-a-service e Firewall-as-a-service;
conformità con il GDPR;
aree protette ed accessibli unicamente dai membri.

Partecipa

Se siete interessati ad approfondire vi invitiamo a registrarvi gratuitamente per avere maggioni informazioni.

Dati, Informazioni e Conoscenza

Alcune distinzioni

Cosa si intende per conoscenza e quali sono le differenze tra dati ed informazioni?

I dati non sono informazione, l’informazione non è conoscenza.

Dati: ore 11.00 –> 37,5°C ore 9.00 –> 38,5°C
Informazione: la temperatura è in calo
Conoscenza: l’infezione si sta risolvendo

Le conoscenze sono un insieme di dati, informazioni (a cui è stato attribuito un significato) presentate in modo da essere utili ai responsabili per prendere decisioni.

Potremmo pensare ad una sorta di dipendenza gerarchica: una buona conoscenza dipende dal tessuto di significati scambiati nelle relazioni, che dipendono da evidenze e letture dei dati reali.

In sintesi la conoscenza è l’azione dettata dalla convinzione.

Non confondiamo la conoscenza con…

Non è quella scritta in un libro o appresa a seguito di un processo formativo.
E’ qualcosa di più, attiene al fare e all’agire convinto, che nasce dal confronto e da una visione d’insieme.

Nasce dal sapere i cui ingredienti sono dati, ricerca e informazioni, e dal fare che si esprime attraverso capacità, esperienze e competenze.

Attraverso educazione e formazione posso comprendere.
Il dialogo costante tra il soggetto e l’oggetto della conoscenza mi dona l’occasione di pensare.

Non conosco una sedia finché non mi ci siedo.

La conoscenza è dunque qualcosa di complesso, dinamico, costantemente sollecitata da elementi perturbatori e questo ci consente di dire che:

  • fare formazione non significa generare automaticamente conoscenza;
  • la conoscenza si basa sul sapere;
  • Il sapere dipende dal significato;
  • i significati derivano dalle informazioni;
  • le informazioni dipendono dai dati.

Dai dati alla conoscenza, e ritorno

E’ dunque importante distinguere tra conoscenza, informazioni e dati.

La generazione e lo sviluppo della conoscenza in ogni realtà, dipende – in principio – dai dati.

Quanta importanza diamo alla misurazione, alla raccolta dei dati, dei fatti e degli elementi oggettivamente osservabili?

Quali sono i “sensori” presenti nella nostra organizzazione?

Un esempio classico dei dati aziendali sono quelli che provengono dalla contabilità e dei sistemi di controllo di gestione che sintetizzano le informazioni, gettando le premesse per prendere decisioni migliori.

Non esiste conoscenza senza dati.

Il Controllo Economico della Gestione

L’argomento deve essere calato in ogni singola realtà valutando la disponibilità dei dati (assumendo come veritiere e tempestive le elaborazioni contabili) fino a comprendere considerazioni relative alle ripercussioni sulle strategie di marketing, ad esempio per la definizione dei prezzi.

Di seguito la sintesi delle variabili che a partire dal ricavo vanno a definire il risultato (utile), nell’ipotesi di un’Azienda di produzione.

Valore Prodotto

Solitamente il riclassificato economico per un’industria manifatturiera è a valore prodotto.

Significa che devo calcolare il valore prodotto per il periodo di competenza ponendolo a base 100 e misurando le percentuali che, a scalare, raggruppano le varie tipologie di costi.

Il ricavo netto è calcolato come il prezzo pagato dal cliente al netto di sconti, provvigioni, premi, trasporti per le vendite, ecc..

RL + RICAVO LORDO (prezzo al Cliente)
- Provvigioni
- Trasporti per la consegna
- Altri costi
RN = RICAVO NETTO

Il valore prodotto è il ricavo netto più le variazioni di magazzino semilavorati e prodotti finiti.

RN + RICAVO NETTO
+/- Variazione valore magazzini prodotti finiti/ semilavorati
VP = VALORE DELLA PRODUZIONE

Se il mio magazzino è aumentato il valore è superiore al venduto visto che una parte della produzione l’ho messa a magazzino. Mentre se il magazzino è diminuito i ricavi sono superiori alla produzione in quanto ho venduto articoli prodotti in periodi precedenti.

E’ evidente che un controllo di gestione non può prescindere dalla contabilità di magazzino e della sua valorizzazione periodica (anche attraverso rilievi a campione).

Nel caso in cui la mia realtà non potesse (o dovesse) valorizzare il magazzino e la sua incidenza non è significativa, piuttosto che eludere la voce, si può prevedere la valorizzazione degli articoli di maggiore valore e procedere con la stima dei rimanenti.

VP + VALORE DELLA PRODUZIONE
- Acquisti
- Altri consumi
+/- Variazione magazzini materie prime/ merce
ML = MARGINE LORDO

Costi Variabili

La prima distinzione da fare è tra costi variabili e costi fissi. E’ importante perché quelli variabili variano in modo solitamente proporzionale al singolo prodotto (o servizio) mentre quelli fissi – per definizione – sono costi che devo sostenere indipendentemente dai volumi prodotti, venduti.

Per esemplificare i costi variabili sono quelli che posso elaborare attraverso una distinta base.

Poi è utile classificare i costi distinguendoli tra diretti (direct costing semplice) e indiretti di produzione (direct costing evoluto).

Passando ai costi del personale, dovremmo essere precisi su cosa intendiamo per costi del personale.

Il costo del personale diretto di produzione (ad esempio gli addetti alle lavorazioni di un centro) sono – ai fini costistici – da considerare costi variabili diretti. Dunque vanno inclusi nel costo del prodotto perché di sicuro li sostengo, sia che ne produca 1 sia che ne produca 1.000. Variabili perché i centri di lavoro li posso aprire o chiudere.

Margini

Se non includo i costi diretti del personale tra i costi variabili avrei la percezione di avere margini più alti, ma evidentemente otterrei un’informazione che distorce la realtà, molto pericolosa perché potrebbe portarmi a prendere decisioni sbagliate.

Se ho un margine di contribuzione per coprire i costi fissi del 60% significa che se vendo 100 mi rimangono 60 per pagare tutti i costi fissi e auspicabilmente avere un risultato finale positivo.

Il dato a livello di rendiconto economico è aggregato, mediato, ma ogni prodotto ha una sua marginalità (che può essere valutata in relazioni di decisioni elative al produrre internamente o acquistare sul mercato – make or buy / leggi anche: Produrre o Acquistare).
La capacità di generare risultati dipende dalle diverse marginalità e relativi volumi di vendita.

Non solo, le marginalità sono solitamente diverse per area di business, canale, famiglia di prodotti/ servizi e una lettura separata è indispensabile per il controllo e la pianificazione strategica/ operativa.
Si parla in questo caso di unità di business (Business Unit BU).
Ogni unità di business ha una responsabilità autonoma che corrisponde ad un centro di profitto.
Informazioni importanti anche per aspetti relativi a decisioni di differenziazione.

Riepilogando, tutto quello che oggettivamente posso attribuire direttamente come costo certo ad un prodotto deve essere considerato. Ovviamene non solo il costo del personale, ma anche materie prime, semilavorati, consumi energetici, lavorazioni esterne, ecc..

Fino a qui un costo variabile è un costo variabile, non c’è nessun aspetto strategico di marketing da considerare, piuttosto l’attenzione deve essere focalizzata nel cercare di ridurlo, incidendo sui livelli di collaborazione con le risorse umane, i fornitori e sull’efficacia ed efficienza dei processi.

Costi Fissi

Entriamo ora nel mondo dei costi fissi. Tra questi quelli specifici di produzione.

Fissi di Produzione

Da qui in avanti il sistema non è più oggettivo. Incorpora elementi soggettivi di interpretazione che dipendono dall’equilibrio tra l’adozione di criteri di “spalmatura” del costo sulla produzione e la tipologia di “sensori” che l’Azienda adotta per registrare nel modo – più plausibile possibile – l’impiego delle risorse.

Il responsabile della produzione è tipicamente un costo fisso dedicato alla produzione.

Oltre ad esso ci sono altri costi fissi industriali, gli ammortamenti di impianti e macchinari, ecc..

Questa tipologia di costi è bene riportarla a livello di prodotto attraverso i costi orari (di produzione) dei centro di lavoro, mantenendoli distinti dai costi variabili per l’analisi dei margini. L’importante è avere i dati, poi deciderò come utilizzarli.

Fissi di Struttura

Rappresentano tutta quella categoria di costi che difficilmente posso allocare ai prodotti/ servizi.
Sono i costi amministrativi, del marketing, della ricerca e sviluppo, ecc., ecc..

Queste tipologie di costi è bene tenerli distinti nei report ed analisi, definendo un budget specifico e monitorandone gli scostamenti.

Il full costing (che alloca anche i costi fissi di struttura ai prodotti) solitamente non viene adottato. E’ difficile che un cliente sia disposto a pagare i costi fissi di struttura.
Il risultato complessivo aziendale dipende dalla capacità di arrivare quanto prima al punto di pareggio (Break Even Point – BEP) tra ricavi e copertura dei costi fissi. Ogni vendita successiva rappresenta ricavi.

Conclusioni

Sono stati tratteggiati alcuni elementi che definiscono le principali variabili per il controllo economico.

La complessità dei fattori da considerare e la capacità di renderne semplice l’elaborazione periodica infrannuale è basilare per un’Azienda.

Serve per capire se le decisioni prese vanno nella direzione auspicata e getta le basi per una pianificazione consapevole di quelle future, coinvolgendo le risorse.

La capacità di disegnare, implementare e manutenere il sistema (considerando che nel tempo le variabili possono cambiare) in modo indipendente dal software gestionale, con indicatori di risultato e riclassificati personalizzati non si improvvisa.

Per le aziende meno strutturate può essere opportuno ricorrere a soluzioni in outsourcing.
Per quelle già strutturate si possono integrare i punti di forza per migliorare l’efficacia complessiva.

Di certo non è eludendo o con soluzioni semplificate e parziali che si possono misurare risultati, performance e disporre dei cruscotti direzionali utili per decisioni più consapevoli.

Scopri la soluzione

per valutare periodicamente gli equilibri aziendali

2025-02-05T10:52:31+01:00Di |0 Commenti

Intelligenza Artificiale

Cos’è

L’intelligenza artificiale è uno strumento che consente di risolvere problemi simulando la logica umana, generando nuovi contenuti.

Esistono due grandi sottoinsiemi:

  • l’Apprendimento Automatico (Machine Learning) un sistema addestrato ad apprendere automaticamente dalle esperienze;
  • l’Apprendimento approfondito (Deep Learning) sottoinsieme dell’apprendimento automatico che utilizza reti neurali artificiali per imitare il processo di apprendimento del cervello umano. Il sistema viene istruito affinché impari da solo riconoscendo i modelli attraverso molteplici livelli di elaborazione.

In sintesi:

Apprendimento AutomaticoApprendimento approfondito
Sottoinsieme dell’AISottoinsieme dell’Apprendimento Automatico
Può eseguire l’addestramento su gruppi di dati più piccoliRichiede grandi quantità di dati
Richiede un maggiore intervento umano per correggere e apprendereImpara da solo dall’ambiente e dagli errori passati
Allenamento più breve e precisione inferioreAllenamento più lungo e precisione maggiore
Crea correlazioni semplici e lineariCrea correlazioni non lineari e complesse
Può eseguire l’addestramento su una CPU (unità di elaborazione centrale)Per l’addestramento necessita di una GPU (unità di elaborazione grafica) specializzata
Funziona con dati non strutturati come immagini, video e audio
Capacità di astrazione e apprendimento di concetti complessi, adattandosi ad ambienti dinamici e complessi

Esempi:

Apprendimento AutomaticoApprendimento approfondito
Supervisionato: classificare le email come spam o non spam basandosi su gruppi di dati etichettati, che includono sia input, sia outputSocial Media – analisi di grandi quantità di immagini al fine di rilevare utenti con contenuti specifici (ad esempio per il riconoscimento facciale) o nella sentyment analysis per comprendere cosa pensa l’opinione pubblica di un prodotto o servizio, ad esempio scandagliando le recensioni presenti online
Non supervisionato: raggruppamento di dati in base alle somiglianze, anche senza sapere in anticipo quali categorie rappresentano. Apprendimento da dati non etichettati, che includono solo inputFinanza – Le reti neurali possono prevedere valori aziendali, identificare minacce e sviluppare strategie di trading
Sanità – aiuta a comprendere il comportamento dei pazienti, facilitando la diagnosi e il trattamento
Sicurezza Informatica – Gli algoritmi possono rilevare e mitigare minacce come virus e malware
Assistenti Digitali – Il trattamento del linguaggio naturale (NLP) consente a Chatbot e assistenti digitali come Siri, Google Assistant e Alexa di fornire risposte intelligenti
Testi – traduzione automatica, generazione di testo

I vantaggi dell’Intelligenza Artificiale

Quali sono i vantaggi?

Assistenza

Strumenti di assistenza digitale disponibli 24×7 consentono di rispondere alle domande più comuni, risolvere problematiche o scalarle ad agenti umani, riducendo compiti ripetitivi.

Riduzione degli errori

Algoritmi correttamente programmati consentono di incrementare accuratezza e precisione, ad esempio tramite sistemi di chirurgia robotica migliorando la sicurezza e gli esiti per i pazienti.

Zero rischi

L’utilizzo di robot azzera i rischi per l’essere umano, ad esempio per il disinnesco di bombe, interventi nelle profondità oceaniche, viaggi nello spazio o in ambienti produttivi pericolosi completamente automatizzati.

Compiti ripetitivi

Alcuni compiti ripetitivi e noiosi possono essere automatizzati, consentendo alle persone di focalizzarsi su quelli più complessi o creativi.

Decisioni imparziali

Se nell’algoritmo si può verificare l’assenza di opinioni di parte, il processo decisionale può essere più accurato, ad esempio per la selezione di candidati in base alle conoscenze e competenze piuttosto che sui dati demografici.

A cosa prestare attenzione

L’intelligenza artificiale può essere utile per apprendere o risolvere problemi, ma ci sono alcuni aspetti che è bene tenere presente perchè potrebbero rappresentare elementi invalidanti o comportare una sua ridefinizione del funzionamento.

Proprietà intellettuale

esistono ormai poche e nutrite concentrazioni di conoscenze “drenate” dalla rete, con dubbi sulla tutela della proprietà intellettuale

Notizie false

Solo l’intelligenza e la sensibilità umana può distinguere tra fatti reali e falsi ed esiste il rischio della proliferazione di informazioni distorte (ad esempio attraverso il Deepfake).
Le organizzazioni dotate di risorse possono pensare di personalizzare modelli generici in base alle proprie specificità, ma rimane il problema dell’accuratezza e veridicità dei dati disponibili

Pregiudizi e discriminazioni

Attraverso tecniche statistiche di tipo predittivo e generativo, i risultati dipendono dalla qualità del modello e dalla fonte dei dati. Possono non essere accurati o appropriati, se il modello contiene (nell’algoritmo) opinioni di parte (BIAS), generando pregiudizi e conseguenti discriminazioni

Selezione dei dati

Porre attenzione nel selezionare i dati utilizzati per “insegnare”, privilegiando modelli piccoli, specializzati.
E’ importante coinvolgere nel processo anche le risorse umane per validare i risultati dei modelli di IA, prima di essere pubblicati o usati.
Il rischio può essere di utilizzare informazioni innesatte, non contestualizzate ad un caso specifico, obsolete ed errate, generando risposte che possono essere controproducenti

Costi alti

E’ una tecnologia ad alto consumo di risorse che necessita di componenti hardware e software costantemente aggiornati, aprendo riflessioni sulla sostenibilità ambientale

Lavoro umano obsoleto

Si sostituisce ad alcune tipologie di lavoro umano, ad una velocità esponenziale (probabilmente) superiore a quella della capacità dell’essere umano di acquisire nuove competenze e professionalità, comportando la necessità di accompagnare il cambiamento

Dare senso

Non è in grado di comprendere i significati, essendo i risultati generati da modelli stocastici, che seguono leggi causali, probabilistiche

Etica ed emozioni

L’etica e la morale sono caratteristiche umane che non possono essere incorporate nell’AI.
I sentimenti, il senso di squadra per il raggiungimento degli obiettivi non può essere sostituito dai computer

Norme e regolamenti

Gli aspetti di cui sopra hanno la necessità di essere gestiti in ambito nazionale ed internazionale

Considerazioni ed Aspetti Organizzativi

Il futuro dell’intelligenza artificiale dipenderà dalla capacità di esaltarne i vantaggi annullando o mitigando le possibili minacce per il benessere della collettività.

L’intelligenza artificiale non dovrebbe essere intesa come un’alternativa a quella umana, ma come uno strumento complementare da cui si possono trarre benefici per la collettività, a cui sicuramente ricorrere quando si ha a che fare con una grande mole di dati, i “Big Data”, in quanto in grado di eseguire elaborazioni impossibili per un essere umano in tempi ridotti.

Essendo uno strumento deve essere tenuto sotto il controllo, la revisione, il “benestare” del cervello umano. Non foss’altro perché quello dell’Homo Sapiens ha un’evoluzione di non meno di 50.000 anni e ancora oggi le neuroscienze hanno difficoltà a comprenderne il funzionamento (How far neuroscience is from understanding brains).

Progettazione Organizzativa

L’adozione di strumenti intelligenza artificiale in un’organizzazione comporta un ripensamento delle attività svolte dalle risorse umane.

La classica progettazione organizzativa si basa su una struttura organizzativa con ruoli definiti, differenziati ed integrati con meccanismi operativi. Bisogna trovare la persona adatta, in grado di uniformarsi al disegno complessivo, alla cultura, alle regole (anche se è importante saper generare diversità per innovare).

I ruoli solitamente sono declinati per profili, attività, responsabilità e sono oggetto di periodica manutenzione al variare del contesto.

Oggi, alla luce dei cambiamenti repentini (non solo dovuti dalle rivoluzioni tecnologiche), occorre essere in grado di attrezzarsi per rispondere alle sfide interrogandosi su chi o cosa sia in grado di elaborare le giuste domande e fornire le risposte: le risorse umane attraverso lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze.

Occorre ridare centralità alla risorsa umana aprendo un dialogo costruttivo, motivante, ritrovando il senso del sapere, del conoscere e del partecipare, ben consapevoli anche dei limiti di ogni singola intelligenza (il cervello umano non è perfetto). Questa consapevolezza può costruire un dialogo collaborativo con le nuove tecnologie, non antitetico.

Una sfida che può essere un’opportunità

Un’occasione per l’essere umano di elevare le proprie competenze utilizzando gli strumenti offerti dall’intelligenza artificiale.

Significherebbe, ad esempio, affiancare ad un’organizzazione basata sui ruoli, un livello espresso dalle conoscenze e dalle competenze manifestate, dimostrate dall’unicità di ogni singola persona, per trovare soluzioni, innovare, supportare l’altro. La remunerazione dovrebbe basarsi anche su questo.

Conoscenze, competenze, abilità ed idee del futuro sono il frutto della storia unica di ogni singola risorsa, che dovrebbe avere la possibilità di esplicitarle, svilupparle all’interno del team, area, organizzazione. L’organizzazione che mira a sviluppare un vantaggio competitivo dovrebbe fornire il contesto concretamente adatto (conoscenze organizzate, occasioni di micro apprendimenti, formazione evoluta, ecc.) l’ “humus”, gli strumenti, i meccanismi condivisi. Un livello di vera intelligenza diffusa, piatta, non gerachica, ma anche su più livelli/ aree “neuronali”, in grado di prendere decisioni sul grado di adozione degli strumenti di intelligenza artificiale che possono essere integrati nella base di conoscenza.

l’AI deve rimanere uno Strumento per l’agire organizzativo

Un livello aggiunto al normale fluire organizzativo in cui non è l’organizzazione a dirti cosa devi fare, ma sei tu che – alla luce del tuo sapere – proponi cosa fare.

Scopri la soluzione

come introdurre, implementare e manutenere la piattaforma per la gestione delle conoscenze nella tua organizzazione

La Contabilità in breve

Cosa si registra

Ciascun documento che rappresenta una variazione di credito o debito, oppure un incasso o pagamento deve essere registrato contabilmente.

Partita Doppia

Il metodo della partita doppia nasce in Italia nel XIV secolo.

Con la registrazione si memorizza un documento simultaneamente in due “sezioni” in DARE e in AVERE.
Una doppia registrazione con lo stesso importo complessivo che interessa due aspetti complementari:
quello Economico (i soldi – ricevuti o spesi) e quello Patrimoniale (beni, crediti e debiti – acquisiti o ceduti).

Con il metodo della partita doppia si ottiene il CONTROLLO del risultato reddituale periodico (aspetto ECONOMICO) e quello dei movimenti monetari / finanziari (aspetto numerario PATRIMONIALE).

Esempio di vendita di un bene, in attesa del pagamento:
Cosa succede Conto Merce in Conto CLIENTE in Cosa Aumenta Tipo Conto
L'Azienda dà la merce AVERE 100 RICAVI ECONOMICO
Il Cliente la riceve DARE 100 CREDITO ATTIVO PATRIMONIALE

Fintanto che il Cliente non paga il RICAVO è fittizio in quanto è stato concesso un CREDITO.
Quando il Cliente paga si realizza il ricavo ECONOMICO, si chiude il CREDITO e si registra l’ATTIVO PATRIMONIALE con l’accredito in BANCA.

Ovviamente per produrre avrò sostenuto dei COSTI. Se sono inferiori ai RICAVI ho generato un REDDITO positivo che incrementa il PATRIMONIO.


Il PATRIMONIO di un’Azienda può essere pensato come il livello che può raggiungere un lago.

Metafora del lago su patrimonio e conto economico

La metafora del lago

Con la metafora del lago l’AFFLUENTE è il RICAVO, gli EMISSARI sono i COSTI.
Ogni giorno le sorgenti, gli affluenti alimentano il livello del lago (il PATRIMONIO) mentre gli emissari lo abbassano.

Per incrementare nel tempo un patrimonio i ricavi devono essere superiori ai costi.

Economico e Patrimoniale

I conti, richiamati nelle registrazioni, possono essere Patrimoniali o Economici.

PATRIMONIO

Il patrimonio nasce, si incrementa, diminuisce e si azzera all’estinzione (pertanto può durare più esercizi annuali).
Può essere negativo (PASSIVO) o positivo (ATTIVO):

  • PASSIVO: dove ho preso i soldi (FONTI DI FINANZIAMENTO)
  • ATTIVO: dove ho messo i soldi (IMPIEGHI)

Le voci del PASSIVO rappresentano le FONTI con cui finanzio l’attività, tramite:

  • capitale di rischio: capitale sociale, riserve, risultati d’esercizio;
  • debiti a lungo termine: finanziamenti a lungo termine, fondi;
  • debiti a breve termine: debiti verso fornitori, banche, altri.

IN SINTESI

Il business può essere finanziato da soci, risultati economici, ricorso al debito bancario o fornitori

Le principali voci dell’ ATTIVO possono essere sintetizzate nelle diverse modalità di IMPIEGO dei soldi che possono essere stati spesi per:

  • immobilizzi, ovvero investimenti (materiali, immateriali, finanziari);
  • magazzino;
  • crediti, principalmente verso Clienti;
  • disponibilità liquide ovvero gli stessi soldi (banche, cassa)

IN SINTESI

Devo effettuare le corrette scelte di investimento, ottimizzare le scorte di magazzino, verificare la solvibilità della clientela e i flussi di cassa

CONTO ECONOMICO

Il conto economico può contentere voci di COSTO o RICAVO
Dura un anno contabile. Se i ricavi alla fine dell’anno sono maggiori dei costi ho un utile (aumenta il patrimonio) se invece i costi superiori ai ricavi ho una perdita (riduce il patrimonio).

Dare e Avere

Sebbene sia consolidato l’utilizzo di modelli contabili che consentono di memorizzare i conti nelle sezioni dare o avere per tipologia di contabilizzazione, è bene conoscere la corretta definizione per impostarli, verificarli ed eseguire la dovuta manutenzione degli stessi.

Contabilmente esiste sempre il dubbio in merito a dove registrare l’importo: nella sezione DARE o AVERE?
Esiste una preziosa regola mnemonica che può aiutare a chiarire la risposta:

CHI DA’ DEVE AVERE, CHI RICEVE DEVE DARE

Deve essere chiaro l’OGGETTO della scrittura contabile, aiutandosi con la sua visualizzazione.
Ad esempio visualizzando la MERCE in uscita dall’Azienda perché consegnata al CLIENTE.

Nella tabella presentata sopra e che riportiamo di seguito, la MERCE viene data dall’Azienda e dunque il conto merce dovrà essere registrato in AVERE (CHI DA’ DEVE AVERE) mentre il Cliente RICEVE un CREDITO che viene registrato in DARE (CHI RICEVE DEVE DARE).

AUTO

Cosa succede Conto Merce in Conto CLIENTE in Cosa Aumenta Tipo Conto
L'Azienda dà la merce AVERE 100 RICAVI ECONOMICO
Il Cliente la riceve DARE 100 CREDITO ATTIVO PATRIMONIALE

Quando il CLIENTE paga, l’oggetto da visualizzare per la scrittura diventano i SOLDI.
La BANCA riceve i soldi dal Cliente, il conto Banca viene registrato in DARE (CHI RICEVE DEVE DARE).
Il Cliente dà i soldi, il conto viene registrato in AVERE (CHI DA’ DEVE AVERE).

SOLDI

Cosa succede Conto BANCA in Conto CLIENTE in Cosa Aumenta Cosa Diminuisce Tipo Conto
L'Azienda riceve i SOLDI DARE ATTIVITA' PATRIMONIALE
Il Cliente PAGA AVERE ATTIVO PASSIVO PATRIMONIALE

* Di fatto una voce patrimoniale in avere aumenta il passivo a compensazione del credito iscritto precedentemente nell’attivo annullando debiti e crediti

COSA SI REGISTRA IN DARE O IN AVERE?

In sintesi, generalizzando.
Un Attivo Patrimoniale, quale un Credito, si registra in Dare. Ricevo un Credito, dunque deve Dare.
Un Passivo Patrimoniale, quale un Debito, si registra in Avere. Dovrò per un Debito, quindi deve Avere.

Un Costo Economico, ad esempio per un Acquisto, si registra in Dare. Lo sostengo perché Ricevo, dunque deve Dare.
Un Ricavo Economico, ad esempio per una Vendita, si registra in Avere. Un Ricavo Dà, quindi deve Avere.

Tipo DARE (D) Segno AVERE (A) Segno D A
Patrimoniale (P) ATTIVO + PASSIVO - Credito Debito
Economico (E) COSTO - RICAVO + Acquisto Vendita
2024-04-15T20:40:31+02:00Di |0 Commenti
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